Pensateci, non è proprio così che voi vedete l’amore! Però questo vi spiega perché il dono vi parla sempre di qualcosa che è andato storto rispetto al vostro desiderio di donare, perché risulta proprio differente dal vostro progetto; e quello che alla fine valutate non è l’amore progettato ma è quello realizzato.
Via della conoscenza
L’inscindibilità dell’azione-dono con l’azione-reazione dell’altro [73A]
Il fatto di considerare l’azione dell’altro come parte integrante dell’azione da voi compiuta, a voi sembra una provocazione, anche se vi incuriosisce. Partendo dal fatto che nell’azione del dono c’è endemicamente presente l’azione dell’altro, allora – domanda – il dono è vostro, è suo, oppure è di entrambi?
L’amore-dono incontra l’imprevedibilità dell’altro [72A]
Queste voci dell’Oltre, affrontando la tematica dell’amore-dono, vi stanno sorprendendo perché vi dicono che si compie solo nell’azione, e che nel suo farsi – quindi non quando è concluso e voi lo rivisitate all’indietro, e nemmeno quando lo proiettate in avanti – incontra sempre l’imprevedibilità altrui.
Non c’è amore senza un’azione che lo esprima [71A]
Il dono che vi appartiene come pensiero non è quel dono che poi vedete concretizzarsi nell’azione, e quindi fra quel dono pensato e quello realizzato c’è differenza. Quello che costruite nella vostra mente non è mai ciò che accade nella realtà.
Né il dono né i suoi effetti vi appartengono[70A]
Queste voci vi stanno parlando di dono come concetto di cui l’umano si appropria, dicendosi: “Io dono, io sono per gli altri nel mio offrire!”. Quindi, che cosa ne faccia l’altro e che effetti produca in lui ciò che voi chiamate il ‘vostro dono’ non vi riguarda proprio.
La natura del dono e del donare [69A]
[…] Abbiamo detto che un moto costituisce il dono, vale a dire che il dono è nel moto. E in questo siamo pedanti. Allora scopriamo questo moto, indipendentemente che, nelle vostre intenzioni, poi si colori anche di una qualche idea di ritorno. Quindi, moto e dono.
Il dono ha un valore in sé, non conta l’intenzione [68A]
Noi, oggi, renderemo evidente il vostro sottile inganno nel dire: “Io dono”, e soprattutto il fatto di non essere consapevoli che state parlando di un atto che vi trascende. E mentre voi non osate contraddirci, già le vostre menti borbottano, borbottano, borbottano.
L’amore, gratuità che ci attraversa [67A]
In questi incontri finali vi verrà svelato che l’amore è gratuità. Nella via della Conoscenza non è possibile indulgere su quello che vi raccontate sull’amore, cioè quello che etichettate come vostro dono all’altro, oppure quello che ricevete, proclamando in cuor vostro che è importante amare gli altri ed è importante darsi agli altri con tutto se stessi.
Amore è gratuità, sconfitta di ogni possibile meta [66A]
Analizzata la gratuità sotto l’ottica della via della Conoscenza, c’è comunque un altro concetto che in voi assume connotati di grandezza e di importanza, e di cui amate riempirvi a fini evolutivi, facendone un largo uso concettuale soprattutto nel cammino interiore.
Ogni concetto muore nella gratuità [65G]
Gratuità non è quello che voi uomini elaborate come concetto, ma è ciò che vi porta a un punto morto in cui tutto perde di significato, e allora tutto è. Ogni concetto muore nella gratuità, perché nulla ha bisogno di niente, nulla può essere aggiunto a niente, e tutto è perfetto così com’è.