Rispondendo a Catia, affermo: Quando dico di non interessarsi di Dio intendo dire di non lasciarsi catturare da tutta l’indagine esoterica su Dio, sul reale e quant’altro.
C’è uno spazio per questa indagine, e noi l’abbiamo frequentato, ma poi bisogna anche abbandonarlo perché è improduttivo.
Coscienza unitaria
L’esperienza della coscienza unitaria dell’essere e dell’esistere.
Il binomio pratica meditativa/cambio di paradigma (Appunti)
Commentando Nadia questo post: La necessità di uscire dall’assurda logica di assoluto e relativo, afferma: Capisco il ragionamento ma lo trovo macchinoso! L’esperienza dello zazen produce silenzio di Sé, silenzio in cui poter agganciare quella vibrazione, consapevolezza, che permea l’universo.
La necessità di uscire dall’assurda logica di assoluto e relativo (Appunti)
Nel post Da questo sogno si può uscire quando se ne è compresa la natura compare il termine consapevolezza non attribuito a un soggetto:
“Per poter vedere-sentire-vivere questo, abbiamo avuto bisogno che la consapevolezza fosse permeata dai dati di altri sensi”;
“La consapevolezza unitaria* ha avuto, “a un certo punto”, la consistenza e la qualità per sentire in modo più completo il Reale che andava sperimentando”.
Quando l’unità diviene evidenza (Appunti)
L’unità è evidente quando la Consapevolezza copre tutti i piani e su nessuno di essi vi è identificazione.
L’identificazione creerebbe un punto focale e la Consapevolezza dell’insieme non potrebbe manifestarsi.
La ricerca futura sull’esperienza unitaria
La vigilia di Natale del 2020 mi sono ritirato dall’organismo comunitario del Sentiero contemplativo: dopo quattro anni di transizione ho ritenuto che ci fossero le condizioni per un mio ritiro e che l’organismo potesse procedere in totale autonomia.
Da questo sogno si può uscire quando se ne è compresa la natura
Fino a quando per noi il”sogno” ha un senso, a esso rimaniamo vincolati.
Quando alle scene del “sogno” nulla più ci lega, allora lo vediamo, lo decodifichiamo nella sua reale natura.
La sfida del Ciò-che-È e i cinque strumenti
Che la mente/identità generi una realtà illusoria è dato acquisito.
Che il sentire operi allo steso modo, è oggetto di discussione.
Un grande spazio vuoto
Da molto tempo la mente è vuota, non tanto di pensiero, quanto di adesione al suo contenuto.
C’è questo grande equivoco che vorrebbe la mente vuota tout court, quasi un azzerare le funzioni del corpo mentale.
Il superamento della via spirituale ed esistenziale
Muovo queste considerazioni a partire da un post in “Si fa sera” di Roberto DE.
Roberto DE parlava di Berrino, della salute, dell’alimentazione, della cura di sé.
Qui voglio parlare dell’approccio dei mille Berrino e di quello mio personale alla vita.
Imparare a vivere il Ciò-che-È
Dedicheremo la seconda parte di quest’anno alla pratica del Ciò-che-È.
È accessibile a noi questa esperienza? Quali sono gli ostacoli e da cosa sono determinati, nel quotidiano?