La necessità di uscire dall’assurda logica di assoluto e relativo (Appunti)

Nel post Da questo sogno si può uscire quando se ne è compresa la natura compare il termine consapevolezza non attribuito a un soggetto:
“Per poter vedere-sentire-vivere questo, abbiamo avuto bisogno che la consapevolezza fosse permeata dai dati di altri sensi”;
“La consapevolezza unitaria* ha avuto, “a un certo punto”, la consistenza e la qualità per sentire in modo più completo il Reale che andava sperimentando”.

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Quando l’unità diviene evidenza (Appunti)

L’unità è evidente quando la Consapevolezza copre tutti i piani e su nessuno di essi vi è identificazione.
L’identificazione creerebbe un punto focale e la Consapevolezza dell’insieme non potrebbe manifestarsi.

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La ricerca futura sull’esperienza unitaria

La vigilia di Natale del 2020 mi sono ritirato dall’organismo comunitario del Sentiero contemplativo: dopo quattro anni di transizione ho ritenuto che ci fossero le condizioni per un mio ritiro e che l’organismo potesse procedere in totale autonomia.

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Un grande spazio vuoto

Da molto tempo la mente è vuota, non tanto di pensiero, quanto di adesione al suo contenuto.
C’è questo grande equivoco che vorrebbe la mente vuota tout court, quasi un azzerare le funzioni del corpo mentale.

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Imparare a vivere il Ciò-che-È

Dedicheremo la seconda parte di quest’anno alla pratica del Ciò-che-È.
È accessibile a noi questa esperienza? Quali sono gli ostacoli e da cosa sono determinati, nel quotidiano?

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