Che cosa significa l’espressione: “Nel più piccolo frammento si manifesta l’Assoluto?”
Significa che se posi l’attenzione su quel piccolo fatto e lo fai senza identificazione, quindi senza pensiero particolare, od emozione particolare, e senza interpretazione, quel fatto è solo un fatto, testimonia sé.
Coscienza unitaria
L’esperienza della coscienza unitaria dell’essere e dell’esistere.
Per i giorni in cui mi dimentico di te
“Comunque tu ti perda, questa avviene sempre in me.
Insieme a te cammino, rido, soffro, attendo.
Ogni volta che cadi, con te cado.
Ogni volta che ti perdi, con te mi perdo.
Sono il perdersi e il ritrovarsi,
sono te che incontri,
sono l’incontro e sono il non trovarsi.
La gioia
Non uso quasi mai questo termine.
Conosco l’esperienza e la proteggo; l”uso e l’abuso quotidiano di esso mi rimandano ad un’intima violazione.
Stamattina ho letto la mail di una persona che frequenta un gruppo del Sentiero: parlava dei suoi processi interiori e di un’intima profonda gioa che da giorni lo invade fino al punto di essere quasi insopportabile.
La vita è il dispiegarsi della consapevolezza dell’Assoluto
Questo post, non semplice, prende le mosse da uno stimolo di Matteo relativo all’articolo del 18.1:
Allora, seguendo sempre Zenone e parafrasandolo, finché si parla di cogliere l’essere nel presente, nell’istante, nel singolo fatto, ciò è possibile. Ma se poi si vuole trovare la consistenza del divenire, dell’essere del divenire, allora questo sembrerebbe impossibile (sempre logicamente parlando). Esiste un modo, con le parole, per superare questa impasse della razionalità e spiegare più chiaramente “il divenire è l’essere”?
Nel divenire, vivere l’essere
Tendiamo a interpretare e a vivere il divenire e l’essere come antitetici.
Il divenire è l’essere, non altro. Cosa significa? In sé il divenire è costituito di fotogrammi, di istantanee: il collegare un fotogramma ad un altro genera il divenire e questa giunzione la operano sia la mente che alcuni aspetti della coscienza.
Essere e divenire: siamo un soffio di vento
“Anche l’inscrizione nella coscienza è un’altra illusione”.
La puntualizzazione di Eddy al post dell’11.1 mi stimola delle riflessioni. La nostra formazione è avvenuta in vie non duali: lo zen e la Via della conoscenza. La logica e l’esperienza dell’approccio non duale è fondata sull’essere e poco si interessa del divenire, della trasformazione, del cambiamento.
Perché mai contate le ore?
Perché mai contate le ore, i giorni, gli anni?
Siate consapevoli che tutto lo spettacolo che si svolge di fronte alla vostra osservazione, e di cui siete fatti protagonisti, ha il solo scopo di ampliare il sentirsi di esistere..
Un estratto dal libro del Cerchio Firenze77 “La fonte preziosa” Edizioni Mediterranee
Analisi critica, giudizio, detti dei maestri
Abbiamo discusso sul Forum attorno a questo koan proposto da Sab:
Joshu chiese al maestro Nansen: «Qual è la vera via?».
Nansen rispose: «La via di ogni giorno è la vera via».
Joshu chiese: «Posso studiarla?».
Nansen rispose: «Più studi e più ti allontani dalla via».
Assoluto che accade
Ad ogni respiro ti conosco, ad ogni gesto mi muovo con te. In ogni tuo sorriso mi apro e ogni volta che piangi il tuo pianto mi attraversa.
Ho indagato tutta la vita la natura dell’assoluto e ancora la scruto senza sosta: l’ho trovata in ogni accadere. Né in basso, né in alto, in ogni accadere, senza distinzione.
E’ accaduto pian piano: più divenivo irrilevante ai miei occhi, più la vita si svelava come assoluto che accade.
Comunità del Sentiero contemplativo, resoconto della riunione fondativa
In questa pagina riportiamo il resoconto della riunione fondativa della Comunità del Sentiero contemplativo.
E’ il primo passo di un confronto che si svilupperà nel tempo e a cui invitiamo tutti coloro che condividono con noi il progetto di un’esistenza non separata, sia interiormente che socialmente.
Il prossimo appuntamento è per il 18.6.11 alle ore 14 presso l’Eremo dal silenzio.