Possiamo definire tutto il reale ‘Amore-che-È’, o, se preferite, ‘natura di Buddha’, ‘natura autentica’, ‘Essere’, Ciò-che-È’. La sostanza è che tutto ciò che esiste è Realtà dell’Uno che prende forma nella illusorietà del divenire.
un monaco anziano
Genjōkōan: tutta la logica evolutiva ha termine [gk13]
13. La traccia del risveglio termina, la traccia del risveglio terminata si propaga ininterrottamente.
Disposizioni vaste per comprendere il mistero del vivere
Fondamentale è conservare una disposizione aperta, curiosa, permeabile al bello e al sacro che soffia in tutte le direzioni. Senza questa disposizione come cogliere e vivere l’essenza di ogni fatto, di ogni accadere che manifesta niente altro che l’essenza del Divino?
La finalità didattica dei koan e di altri strumenti nella Via
(Da A. Tollini, Lo Zen, Einaudi 2012, pgg. 7-8) Anche a quel tempo, tra le critiche che per prime si sollevarono contro l’interpretazione dello Zen, sicuramente di grandissimo fascino, fornita da Suzuki, vi fu quella dello studioso cinese Hú Shi (1891-1962), figura di primo piano nel panorama filosofico cinese del tempo.
Riflessioni e contemplazioni nel Sentiero 6
I brani sono in successione numerica, risultano occultati quelli per cui non hai le credenziali.
Ultimo brano: 14 | 4.12 | 11
La madre delle illusioni si nutre del pane della successione
La madre di tutte le illusioni si nutre del pane della successione, del divenire in sequenza dei fatti.
Ascoltare la vita [vdc29]
A cosa serve agire nella vita? Certamente è importante agire nel quotidiano, ma quando spostate l’ottica e vi chiedete che senso ha la vita, la questione dell’agire si presenta in un altro modo. Se è vero che per vivere bisogna lavorare e se è vero che bisogna mangiare, per ascoltare la vita bisogna fare ben altro.
Genjōkōan: nella dimenticanza di sé, solo il reale [gk12]
12. Scordarsi di sé è essere inverati da tutte le cose. Essere inverati da tutte le cose è abbandonare corpo e mente propri e corpo e mente altrui.
Senza desiderio e motivazione, solo il ciò che è [vdc28]
Le basi della Via della conoscenza. Che cos’è l’ardore o che cos’è l’assenza di ardore nell’uomo comune e nell’uomo che è diventato non-mente? L’ardore è una spinta che nasce dal desiderio e dalla presunzione di poter modificare, invece il non ardore è l’assenza di desiderio e di pulsione, ma né l’uno né l’altro appartengono all’uomo che è andato al di là della mente.
Genjōkōan: la via di Buddha si realizza nel conoscere se stessi [gk11]
11. (Quel che si chiama) Apprendere la via di Buddha consiste nell’apprendere se stessi. Apprendere se stessi, consiste nello scordarsi di sé.