Insegnare è stato un modo di amare.
Un modo di essere attraversato dall’Amore, di risuonare a esso e lasciare che tutto attorno vibrasse di quella armonia.
sentiero contemplativo
La ricerca futura sull’esperienza unitaria
La vigilia di Natale del 2020 mi sono ritirato dall’organismo comunitario del Sentiero contemplativo: dopo quattro anni di transizione ho ritenuto che ci fossero le condizioni per un mio ritiro e che l’organismo potesse procedere in totale autonomia.
È bene per voi
“È bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore”.
Gv. 16,7
“Contemplando”, il Sentiero nell’esperienza dei suoi partecipanti
Stiamo avviando un gruppo Facebook che raccoglierà le esperienze di diverse persone del Sentiero.
Il superamento della via spirituale ed esistenziale
Muovo queste considerazioni a partire da un post in “Si fa sera” di Roberto DE.
Roberto DE parlava di Berrino, della salute, dell’alimentazione, della cura di sé.
Qui voglio parlare dell’approccio dei mille Berrino e di quello mio personale alla vita.
Imparare a vivere il Ciò-che-È
Dedicheremo la seconda parte di quest’anno alla pratica del Ciò-che-È.
È accessibile a noi questa esperienza? Quali sono gli ostacoli e da cosa sono determinati, nel quotidiano?
Oggi, nel Sentiero
All’inizio del giorno:
Pratica meditativa
“Lettura per l’interiore”
Durante la giornata
Studio dei post del Sentiero e del Cerchio Ifior
Lettura e partecipazione alle discussioni comunitarie
Alla fine del giorno
Partecipazione all’incontro comunitario del “Si fa sera”
Ogni lunedì
Incontro comunitario nel “Lunedì del Sentiero”

Riflessioni sulla vita contemplativa [3]
Questo spazio viene aggiornato in continuazione con materiali inediti e d’archivio.
Nel mese di agosto, in questi posti, la popolazione aumenta. La settimana di Ferragosto in particolare, c’è un gran movimento di macchine, di persone, assembramenti al fiume, assembramenti nei supermercati. Il fermento dell’estate che volge al termine.
Mi dico: è quel che è.
Tuttavia, abituata alla solitudine di questi luoghi, tale brusio mi stanca e comincio ad anelare alla fine di questo delirio.
Eppure so che non c’è alcun delirio. E anche questo è un fatto: il modo in cui percepisco le cose. Quello che accade è un fatto, e il modo in cui percepisco ciò che accade un altro fatto.
Non è più possibile aderire al proprio modo di percepire le cose.
Questo un po’ mi lascia disorientata, come se mi mancasse la terra sotto i piedi.
Forse si tratta solo di abituarsi a vivere, librandosi sulle cose, sospesi nella propria solitudine.
Roberta I., 14.8.20
La pioggia ha un profumo?
E questo profumo, se c’è,
è desiderato, immaginato, o sentito?
Sentire che ogni Essere ha la propria nota, un’essenza.
Autentica.
E vivere in questa semplicità.
Ogni gesto un cesello quotidiano, minuzioso,
oltre il semplice e il complicato.
Il tempo dilatato e più lento dell’estate,
è per me un dono per affinare il gesto che sorge dal sentire.
Elena, 10.8.20