[…] La via della Conoscenza mette al centro una forma tipica di azione che perde di vista l’agente, anche se continua a essere evidenziato il tentativo della vostra mente d’interpretare l’azione, ridefinendola, e di piegarla costantemente a sé.
Via della conoscenza
La Coscienza è santa e assassina [vdc15]
Le basi della Via della conoscenza. Ma se ciascuno di voi fosse messo di fronte alla situazione d’impedire un omicidio e in quel momento una voce dentro dicesse: “tu non lo devi impedire!”, ciascuno di voi non soltanto lo impedirebbe, ma cercherebbe in tutti i modi di far sì che l’individuo assassino – o possibile assassino – possa essere catturato o magari braccato.
La non-mente nel sostegno all’altro [vdc14]
Le basi della Via della conoscenza. La non-mente non è altro che aderire a ciò che accade. E aderire a ciò che accade non vuol dire non essere lì dove c’è la sofferenza o dove c’è il dolore o dove c’è la difficoltà o dove c’è il male; no, non significa non essere lì, anzi significa proprio che lì ci si situa, che lì ci si colloca, che lì si è ciò che si è, ovverosia non duale […]
I pensieri sono anch’essi azione: l’atto del pensare [87A]
Un partecipante: Ma il moto da cosa parte? Ci vuole sempre un motore di partenza.
Tutte le volte che si parla di azione, nella vostra mente scatta il bisogno d’inserire la figura di un ‘chi’, cioè l’agente, che giudicate indispensabile all’azione.
Scindersi dal giudizio che sorge nella mente [vdc13]
Le basi della Via della conoscenza. Se tutti voi foste posti di fronte alla necessità di aiutare un morente o di lasciarlo morire lì, perché un’onda della Coscienza arriva e vi dice di lasciarlo morire, cosa farebbe ciascuno di voi, così come oggi si ritrova, e quindi adoperando ancora la vostra mente?
Tutto ciò che accade è già completo in sé [86A]
Amore è azione. Un amore senza azione non è amore, perché nel relativo tutto è azione. L’amore nega i protagonismi, i brontolii, le pretese, la voglia di aggiungere qualcosa, quella di modificare per migliorare, quella di misurare e di paragonare.
L’azione senza pensiero: lasciarsi attraversare [vdc12]
Le basi della Via della conoscenza. Se l’uomo arriva al punto nel quale abdica alla mente, ciò che egli esprime è un’azione senza pensiero. Ma l’azione senza pensiero entra in contraddizione con tutta la vostra struttura logica, perché per voi ogni azione è segnata almeno dall’emozione e più spesso dal pensiero che si nasconde dietro l’emozione o che è esplicitamente espresso e conduce a una certa azione.
È l’offerta d’amore che si impone [85A]
L’uomo dona, è convinto di proporre sé in qualcosa che gli appartiene. Quando poi si apre a un percorso evolutivo, inizia a osservarsi nel momento in cui dà e si sforza di accettare quello che riesce a dare, senza pretendere troppo da sé, anche se spesso critica il dono che offre all’altro.
Finché vi aspetterete di essere ciò che non siete ancora [vdc11]
Le basi della Via della conoscenza. Partecipante: Ma non si rischia così di cadere nella passività?
Ananda: Se la mente dell’uomo lascia andare, se la mente dell’uomo lascia correre, pur conservando l’uomo la propria attenzione al lasciar correre, succede che egli si libera dalla sua pretesa di voler sempre dominare i propri pensieri.
La tipica forma di azione del dono [84A]
Quando vi si dice che è nel farsi dell’azione che si costituisce il dono, che è una tipologia d’azione formata dalle due azioni indissolubilmente legate assieme, in voi si forma l’immagine di due soggetti che cooperano, o che si contrastano, ma comunque per voi il risultato è sempre il costituirsi di un dono nato dal profilarsi, dal combinarsi o dall’inseguirsi di due diverse azioni.