La Coscienza è santa e assassina [vdc15]

Le basi della Via della conoscenza. Ma se ciascuno di voi fosse messo di fronte alla situazione d’impedire un omicidio e in quel momento una voce dentro dicesse: “tu non lo devi impedire!”, ciascuno di voi non soltanto lo impedirebbe, ma cercherebbe in tutti i modi di far sì che l’individuo assassino – o possibile assassino – possa essere catturato o magari braccato.

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La non-mente nel sostegno all’altro [vdc14]

Le basi della Via della conoscenza. La non-mente non è altro che aderire a ciò che accade. E aderire a ciò che accade non vuol dire non essere lì dove c’è la sofferenza o dove c’è il dolore o dove c’è la difficoltà o dove c’è il male; no, non significa non essere lì, anzi significa proprio che lì ci si situa, che lì ci si colloca, che lì si è ciò che si è, ovverosia non duale […]

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Scindersi dal giudizio che sorge nella mente [vdc13]

Le basi della Via della conoscenza. Se tutti voi foste posti di fronte alla necessità di aiutare un morente o di lasciarlo morire lì, perché un’onda della Coscienza arriva e vi dice di lasciarlo morire, cosa farebbe ciascuno di voi, così come oggi si ritrova, e quindi adoperando ancora la vostra mente?

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Tutto ciò che accade è già completo in sé [86A]

Amore è azione. Un amore senza azione non è amore, perché nel relativo tutto è azione. L’amore nega i protagonismi, i brontolii, le pretese, la voglia di aggiungere qualcosa, quella di modificare per migliorare, quella di misurare e di paragonare.

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L’azione senza pensiero: lasciarsi attraversare [vdc12]

Le basi della Via della conoscenza. Se l’uomo arriva al punto nel quale abdica alla mente, ciò che egli esprime è un’azione senza pensiero. Ma l’azione senza pensiero entra in contraddizione con tutta la vostra struttura logica, perché per voi ogni azione è segnata almeno dall’emozione e più spesso dal pensiero che si nasconde dietro l’emozione o che è esplicitamente espresso e conduce a una certa azione.

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È l’offerta d’amore che si impone [85A]

L’uomo dona, è convinto di proporre sé in qualcosa che gli appartiene. Quando poi si apre a un percorso evolutivo, inizia a osservarsi nel momento in cui dà e si sforza di accettare quello che riesce a dare, senza pretendere troppo da sé, anche se spesso critica il dono che offre all’altro.

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La tipica forma di azione del dono [84A]

Quando vi si dice che è nel farsi dell’azione che si costituisce il dono, che è una tipologia d’azione formata dalle due azioni indissolubilmente legate assieme, in voi si forma l’immagine di due soggetti che cooperano, o che si contrastano, ma comunque per voi il risultato è sempre il costituirsi di un dono nato dal profilarsi, dal combinarsi o dall’inseguirsi di due diverse azioni.

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