Il Divino, osservato dal relativo, è immanente allo sfilare della vita, ma è contemporaneamente trascendente quella sfilata; sfilata che è una porta aperta per riconoscere l’effimero, il transeunte e l’impermanente, che l’uomo vive come provocazioni, eppure nel relativo non può che essere così.
Via della conoscenza
Il presente momento dopo momento, il Divino a flash 15
Una voce: Nel mondo che vi circonda è ovunque presente l’eccedenza, che resta inaccessibile ai vostri tentativi di interpretarla. La presenza del Divino nel relativo è nel frammento concluso in sé e nella sua non-estensione.
Il Divino non è il sommo agente che supporta l’uomo 14
Una voce: Riassumendo, l’uomo “in cammino”, circoscrive il concetto di gratuità nell’“intervento” dell’eccedenza divina.
Il Divino non è il supporto dell’umano 13
Una voce: Il vostro concetto di gratuità è strettamente legato al modo con cui interpretate l’“azione” divina rivolta all’azione umana, sempre all’interno di una temporalità.
Dono e gratuità nella Via della conoscenza 12
Una voce: Per voi donare a qualcuno significa dargli qualcosa che non è legato a meriti o a crediti acquisiti; il concetto che avete del dono è asimmetrico rispetto alla risposta possibile da parte dell’altro, cioè l’offerta non ipotizza il contraccambio. Quindi il dono è gratuito.
Non c’è un Divino che ci mette alla prova 11
L’incontro con la gratuità, anche se non riconosciuto come tale, non può che mettere costantemente in crisi i vostri processi mentali, essendo la totale negazione delle vostre concettualizzazioni fra il risultato ottenuto ed il rapporto con l’eccedenza, e quindi anche la messa in crisi del vostro valore di soggetto che evolve.
Il limite dell’umano e l’illusione del Divino che soccorre 10
Una voce: L’uomo che percorre la via interiore mette in campo due polarità: se stesso e il Divino e dà una propria interpretazione di come queste due polarità entrino in rapporto a partire dall’insufficienza dell’uomo che invoca e attira a sé l’eccedenza divina. Ma quella che l’uomo chiama l’“azione” divina è il moto della gratuità rivolto al relativo.
Micro azioni, dolore e gratuità nella Via della conoscenza 9
Una voce: Per voi le azioni si diversificano in base al significato che date loro: se è un significato particolare, allora diventano importanti e spesso “problematiche”, altrimenti le considerate ripetitive e insignificanti.
Il protagonismo dell’uomo nega la gratuità 8
Una voce: L’uomo si considera una globalità unitaria fatta di emozioni, di comportamenti e di pensieri, e pertanto si costruisce un’identità fondata sulla connessione di quei tre aspetti, per poi potersi dire: “Esisto come centro di un’individualità da far diventare sempre più armonico”.
Gli stati e la gratuità, secondo la Via della conoscenza 7
Una voce: Nella via della Conoscenza si parla di stato dopo stato, quando la mente tace e non c’è nessuna pretesa di decidere come essi “dovrebbero essere” e dove “dovrebbero portare”. Nel vivere consapevolmente gli stati non ci sono né metri e né parametri per stabilire a che cosa servano, come mai si presentano e anche dove possano portare.