Sokushin zebutsu, Dōgen: la consapevolezza del sentire unitario 9

“La nostra mente è Buddha”* non può essere separato dalla riso­luzione di raggiun­gere la suprema illuminazione o dalla prassi re­ligiosa, né dal risveglio o dal nirvāna. Se non abbiamo speri­mentato ciò, non potremo mai comprendere il significato di “La nostra mente è Buddha.” Ma se vi è una vera esperienza di queste cose anche per un solo istante, possiamo comprenderne il reale significato.

Se qual­cuno afferma che “La nostra mente è Buddha” si può comprendere solo dopo anni di studio, costui non ha una chiara comprensione. Egli non ha mai avuto una corretta opinione sulla Legge, né ha mai in­contrato un vero maestro. Buddha significa Śākyamuni Buddha e rappresenta tutti i Bud­dha passati, presenti e futuri. Il Buddha Śākyamuni è “La nostra mente è Buddha.”

Questo fu trasmesso ai monaci nel Kannondōriin del Ko­shōhōrinji, il 25 maggio 1239.
Trascritto da Ejō, il 12 luglio 1246, nell’alloggio del discepolo principale dell’Ei-heiji. Ricopiato nel 1278, durante l’addestramento estivo.


[Tollini traduce] Poiché le cose stanno così, il sokushin zebutsu è semplicemente il sokushin zebutsu senza macchie. Tutti i Buddha non sono altro che tutti i Buddha, senza macchie. Perciò, il sokushin zebutsu è risvegliare il bodhaishin (il desiderio di illuminazione, ndr), applicarsi alla pratica, ottenere il risveglio ed entrare nel nirvana di tutti i Buddha. Invece, non risvegliare il bodhaishin, non applicarsi alla pratica e non entrare nel nirvana, non è sokushin zebutsu.

Se però per un attimo si risveglia il bodhaishin e si pratica/ci si illumina, 575 quello è sokushin zebutsu. Se anche solo un granellino ha il risveglio della bodhaishin e ha la pratica/illuminazione, quello è sokushin zebutsu. Se per un periodo di tempo incommensurabilmente lungo si risveglia la bodhaishin e si pratica/ci si illumina, quello è sokushin zebutsu. Se anche in un solo pensiero si risveglia la bodhaishin e si pratica/ci si illumina, quello è sokushin zebutsu. Se anche solo in metà pugno si risveglia la bodhaishin e si pratica/ci si illumina, quello è sokushin zebutsu.

Quindi, il fatto che non si realizzi il sokushin zebutsu pur praticando per lungo tempo e diventare poi un Buddha, è dovuto solo al fatto che ancora non si vede il sokushin zebutsu, non lo si conosce e non lo si pratica. Oppure, vuol dire che ancora non si è incontrato un buon maestro che insegna il sokushin zebutsu. Tutti i Buddha sono il Buddha Sakyamuni. Il Buddha Sakyamuni è il sokushin zebutsu. Quando si diventa un Buddha insieme a tutti i Buddha del passato del presente del futuro, di sicuro si diventa Sakyamuni Buddha. Questo è il sokushin zebutsu.

575 Dôgen crea una parola nuova (unendo due ideogrammi) che comprende il doppio significato di pratica e di illuminazione per indicare in modo concreto che pratica e illuminazione sono aspetti complementari della stessa realtà.

Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Newest
Oldest Most Voted
Inline Feedbacks
Vedi tutti commenti
0
Vuoi commentare?x