Marco 9, 2-13
2 Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo, Giovanni e li condusse soli, in disparte, sopra un alto monte. E fu trasfigurato in loro presenza; 3 le sue vesti divennero sfolgoranti, candidissime, di un tal candore che nessun lavandaio sulla terra può dare.
Il quotidiano
7 domande per ogni giorno della vita
Al risveglio
Qual è la mia relazione con la Sorgente?
Come mi radico in Essa?
Chi genera la vita che chiamo mia e che vivrò nelle ore che mi attendono?
Da dove sorgono le scene che mi si presentano?
Il condizionamento dell’altro mi svela nelle mie non comprensioni
Prendo lo spunto da questo fatto che ho segnalato: “Nessuno mi farà diventare una non-persona!“
La mia tesi è questa: ciò che esprimiamo non è mai frutto dell’ambiente sociale, del condizionamento, ma delle non comprensioni che ci troviamo ad esprimere e a superare.
La cucina scuola della via e della vita
Il titolo di questo post parafrasa un vecchio ed importante libro, non ha l’ambizione di quello, ma vuole focalizzare un solo tema: la responsabilità di chi cucina, di chi esercita l’ospitalità.
Se decido di invitare a cena una persona, cercherò di creare l’ambiente vibratorio adatto a quella persona:
– come posso metterla a suo agio con gli argomenti che propongo?
– quali gesti, situazioni ed argomenti debbo evitare per non metterla in difficoltà?
Proteggere il proprio cammino interiore per non smarrirsi
Non si torna indietro quando le comprensioni sono acquisite, ma prima? Nel mentre esse si strutturano quante volte il vecchio torna e bussa e sembra avere un fascino?
C’è sempre una comprensione in divenire e dunque c’è sempre una possibilità di smarrimento.
Ognuno di noi, piccoli operai della via interiore, ha trovato un modo per ancorarsi al proprio cammino, e chi non l’ha trovato è bene che lo trovi.
Meditazione e contemplazione nell’ordinario quotidiano
Con il termine meditazione definiamo quella disposizione interiore alla consapevolezza, alla presenza, alla disconnessione ripetuta di ogni identificazione.
La pratica meditativa non è dunque, dal nostro punto di vista, un’esperienza più o meno lunga da coltivare in un tempo dato, ma una disposizione che si innerva nell’ordinario della vita e che illumina ogni fatto di consapevolezza e presenza e, affinché questo possa accadere, disconnette ogni contenuto mentale ed emozionale non necessario.
Sostenersi reciprocamente nella conoscenza/consapevolezza
La vita mi ha fatto il dono di una compagna di via oltre che di vita; so che non tutti hanno questa benedizione e a maggior ragione sono grato per la mia situazione.
Dopo due mesi di silenzio, voglio ricominciare parlando dell’importanza del sostegno reciproco: in famiglia, nella comunità, in ogni ambiente caratterizzato dalla relazione.
Qui tratterò della via spirituale, ma il discorso è estendibile a qualsiasi ambito del vivere personale e sociale.
Molte sono le modalità del sostegno reciproco:
– attraverso il consiglio e il suggerimento;
La capacità di risiedere quando tutto perde senso
Risiedere dove? In sé? Nel presente? In entrambi, o meglio nel presente fatto di consapevolezza della sensazione, dell’emozione, del pensiero, del sentire: questo è il presente di sé.
Dunque risiedere in quel flusso che ci attraversa e in quello stato immobile che lo sostiene e lo rende possibile: flusso di minute informazioni che salgono dai sensi e dall’insieme dei corpi; stato di immobilità che precede il flusso e che è come la roccia su cui è edificata la giostra del divenire..
Ci sono giorni e stagioni intere della vita che sono costituite solo di questi minuti e insignificanti flussi e di quelle arie immobili.
La disciplina necessaria nel governo delle forze interiori
In questo video trovate gli ultimi attimi di vita di due ragazze inconsapevoli del loro essere e del loro agire.
La sera, quando oramai la giornata è finita, guardo quasi sempre qualcosa su Netflix: mi interessano quelle narrazioni che hanno anche una valenza esistenziale, in questi giorni sto seguendo una serie in cui i protagonisti si sono formati nella disciplina del Kung Fu.
Formati nella disciplina: di questo voglio parlare.
La disciplina delle emozioni, del pensiero, dell’azione: cose d’altri tempi, desuete, forse improponibili oggi, inascoltabili da identità fondate sulla propria centralità.
Il superamento della nozione di straordinario e la realtà dell’ordinario
Il mattino di venerdì, mentre noi arrivavamo all’Eremo di Fonte Avellana, un gruppo di persone di varie nazionalità terminava l’intensivo di Vipassana durato dieci giorni: ci lasciavano un ambiente vibratorio ideale.
Una coincidenza interessante: usciva un modo di vivere la via spirituale profondamente ancorato al silenzio e alla pratica meditativa, ed entrava un mondo senza-forma che non è incernierato né sul silenzio, né sulla pratica meditativa e che supera la nozione stessa di via spirituale.
Dieci giorni di meditazione Vipassana sono una esperienza indubbiamente straordinaria, una prova.