Se vuoi comprendere quel che accade qui bisogna che sgombri la mente e cominci ad osservare; allora puoi posare il tuo sguardo su una piccola quotidianità insignificante, carica di routine, che si ripete nel tempo sempre uguale a se stessa. Se guardi attentamente scopri che la questione non è il cosa qui viene fatto o praticato, o il cosa viene detto, ma il come: come quel piccolo insignificante quotidiano plasma le vite nostre e, se vuoi, anche la vita tua; come meditazione e contemplazione possono essere il laboratorio delle nostre esistenze.
E se osservi ancora scopri che quello che qui accade non è niente di particolare: donne e uomini, in tutti i tempi, si sono rivolti all’interiore, spesso appartandosi dal mondo e lì, nel piccolo ripetersi implacabile del quotidiano hanno incontrato se stessi e, in virtù di quell’incontro, l’Ineffabile ha potuto plasmarli.
Ognuno di costoro ha accettato la sfida di incontrare il mistero di se stesso e con ciò il mistero della vita. Qui, in una forma discreta e assolutamente ordinaria e insignificante, prende corpo un’esperienza interiore che ha le stesse motivazioni interiori dei tanti ricercatori, monaci, eremiti, che a tutte le latitudini e in ogni tempo sono andati incontro all’esistenza.
Nel silenzio, nella preghiera, nella meditazione, nella contemplazione sono scomparsi agli occhi del mondo ma non allo sguardo interiore.
silenzio
Aspetti nel silenzio
La mente tace
e il silenzio
tutt’attorno si libera
riempiendo di sé
ogni aspetto.
Ombre
I muri
bianchi e crepati,
carichi di segni
di ombre e di rifugi,
muti cantano
il silenzio
che pervade
la stanza.
Giorni su giorni
Prima di dormire
osservo i libri
appoggiati sul pavimento
muti da tempo.
Silenzio
E’ solo un programma.
Viviamo identificati in stringhe di dati.
Interminabile sequenze di codici
che chiamiamo vita, emozione, pensiero, spirito.
Il codice contiene in sé
il processo della identificazione
e della disidentificazione
e tutta la progressione logica
dal primo al secondo stato.
E’ possibile uscire dal codice?
Quando esso ha espresso la logica che gli è propria,
prima non credo, non mi sembra, non so.
Ma so che ad un certo punto
la logica stessa del programma
genera altro da sé.
Non un altro codice,
l’assenza del codice.
Silenzio.
Flettersi
Sento il rumore dei passi,
quelli compiuti, quelli da compiere
lungo questo sentiero infinito
dell’imparare a flettersi, ad inchinarsi:
osservando, tacendo,
sprofondando in un silenzio
che è un abisso
di non significanza di sé.
Aiutami a piegarmi.
La vita che accade
Nel momento in cui la vita accade
tu puoi solo tacere,
non puoi aggiungere niente,
non ti è permesso.
In quel momento c’è solo lei
ogni aggiunta è superflua.
Cos’è quell’accadere?
E’ la piccola manifestazione
minuta e insignificante,
quella su cui mai posi lo sguardo,
che avviene e ti ammutolisce.
Il silenzio
Che cosa ti risponderò
quando mi chiederai
che cosa è il silenzio?
Posso dirti: “E’ il fondamento
di tutta la realtà”, ma capiresti?
Allora, forse, posso dire che è
assenza di condizionamento:
ma chi condiziona che cosa?
Un’immagine:
cammini lungo la spiaggia e la sabbia
bagnata ti sostiene,
procedi sicuro poi, ad un tratto,
i piedi affondano,
la sabbia non è più solida e fidata,
non ti sostiene,
il procedere diventa faticoso,
instabile..
Il tempo è immobile
Le prime luci del mattino
crescono pigre
immerse in un silenzio vasto
ritmato dal verso dei pettirossi.
Il tempo è immobile.