Sokushin zebutsu, Dōgen: quale zen insegnano i maestri del sud? 3

[Oriani traduce] Un giorno, il Maestro Nazionale Daishō,3 chiese a un mo­naco: “Da dove vieni?” “Vengo dal sud” rispose il monaco. “E quale Zen insegnano i maestri del sud?” chiese il Maestro. “Vi sono molti buoni maestri là” disse il monaco. “Che cosa insegnano?” chiese Echū.

“I maestri del sud insegnano che la nostra mente è Buddha, dove Buddha significa risveglio. Ai discepoli si insegna che possie­dono la reale natura del risveglio. Essa opera libera­mente, utiliz­zando il corpo. Se opera nella testa, la testa funzio­na correttamente; se opera nei piedi, essi funzionano corretta­mente. Perciò vera na­tura significa perfetta cono­scenza. Il Buddha si può tro­vare solo all’interno di questa perfetta conoscenza.

Il nostro corpo è soggetto a nascita e di­struzione, mentre la vera natura della mente è eter­na. La creazione e distruzione del no­stro corpo è simile a un drago che cambia le pro­prie ossa, a un serpente che muta la pel­le, o alla gente che si trasfe­risce da una vecchia casa a una nuova; le dimore cambiano, ma gli occu­panti sono gli stessi. I maestri del sud insegnano questo.”

[3] Il Maestro Nan’yō Echū (675?-775), successore del Maestro Daikan Enō. Maestro Nazionale Daishō è il suo titolo quale insegnante dell’imperatore. [Nan-yang Hui-chung] 

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