Un’altra rappresentazione diversa dall’attuale
Ma volendo dare una rappresentazione maggiormente radicale della via della Conoscenza, che cosa bisogna fare? Intendiamo una rappresentazione che ben illustri che cosa può succedere quando una mente tace. Oggi, in questo momento, voi state vivendo una rappresentazione che ben conoscete, ma noi voci dell’Oltre vogliamo parlarvi di un’altra rappresentazione a cui ci apprestiamo a dare il via. Una rappresentazione che cambi le carte fino ad ora in tavola.
Partecipante: Intendete non fargli scegliere quando mettersi in un angolo?
Una voce: Intendiamo incominciare a sciogliere questa rappresentazione che stabilisce una scadenza, una durata dentro un determinato orario e una periodicità, e quindi iniziare ad attraversarlo senza preavviso. Questo è l’esperimento che segue il morire del Cerchio, fino a quando qualcos’altro potrà giungere, se, se, se. Per il momento, l’Oltre ha a che fare costantemente con una struttura mentale.
[→uma] Questa nuova stagione della Via dell Conoscenza nel Sentiero contemplativo l’abbiamo vissuta fino in fondo e ha impattato e cambiato in profondità il nostro modo: buona parte della nostra attività è stata assorbita da essa anche grazie alla grande disponibilità della fonte, dello strumento e della sua compagna che ci hanno permesso di sviluppare una nuova pedagogia e didattica, incluso l’accompagnamento individuale di molti che seguivamo individualmente già come Sentiero. Con grande disponibilità – e sempre nella più grande e totale gratuità – lo strumento e la sua compagna ospitavano le persone che chiedevano un individuale con la fonte.
In effetti, come nel testo viene detto, da un ritmo di comunicazioni cadenzato, regolare e strutturato, si è passati ad una modalità completamente diversa, estremamente libera, fluida, creativa: la fonte interveniva in qualunque discussione e situazione: durante gli incontri, a tavola, nel corso di una passeggiata. Era interlocutrice continua e feriale. Lo strumento era quasi sempre al margine e quando non lo era certo si aspettava di esserlo messo. [/uma]
A che cosa serve questa nuova forma che possiamo chiamare di transizione? A farvi capire che la medianità è solo un’approssimazione, che è possibile un attraversamento diverso, che non sia la tradizionale canalizzazione. E colei che gli è vicino nel quotidiano sarà quella messa maggiormente alla prova: sarà colei che si subirà la maggior parte del peso di questo processo, ed ecco perché alcune volte l’Oltre l’ha irrisa, tra virgolette, proprio perché sappiamo che il suo amore per la via della Conoscenza sarà l’unico sostegno che potrà reggerla in un tunnel dentro il quale lei si troverà a supportare questo strumento nel possibile nuovo ruolo che invade il quotidiano di entrambi.
Nulla è obbligatorio: l’uno e l’altra possono dire di no – a lei abbiamo chiesto di ribadire un sì ogni giorno – mentre voi potete dire alternativamente di no o di sì. I pochi anni che seguiranno alla chiusura di ogni contatto con noi ci serviranno a preparare un evento: la fonte si allontanerà rispetto a dove ci incontrate ora, visto che lo strumento e la sua compagna hanno altri progetti che l’Oltre ha contribuito ad indirizzare, facendoli deviare dai loro progetti.
Noi voci utilizzeremo quel tempo per preparare chi vorrà all’incontro con l’evento che è la via della Conoscenza nella sua nuda e cruda veste di radicalità senza intermediari – ci riferiamo alla necessaria presenza per voi di queste voci – e senza adeguamenti alle vostre strutture mentali. Questo evento possibile, lo chiamiamo: la Voce, nient’altro che la Voce. Questo evento sorgerà soltanto se lo strumento chinerà la testa, si lascerà svuotare e mettere in un angolo, quindi non è certo che sorga, così come non è certo neanche che voi lo possiate reggere. Questo evento ha una natura particolare per cui, nella misura in cui si sta vicini alla fonte, aumenta o diminuisce la possibilità di lasciarsi scavare ed incidere.
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