Sokushin zebutsu, Dōgen: “ciò che senti è così” 8

[Oriani traduce] Un giorno il Maestro Zen Kyōzan,7 chiese al fonda­tore della scuola Igyō-zen,8:
“Cos’è la tra­scendente, pura mente ra­diante?”
Isan rispose: “Montagne, fiumi, terra; sole, luna, stelle.”

Montagne, fiumi e terra sono proprio monta­gne, fiumi e terra; non c’è nulla di più, non occu­patevi di cose secondarie e momentanee come onde o nuvole. Sole, luna, stelle significa la vera, naturale esistenza di sole, lu­na e stelle; non c’è nessuna nebbia o foschia.* La mente di vita e morte è solo vita e morte, venire e andare; non vi è né illusione né risve­glio. La mente di muro, tegola, pietre non è altro che muro, te­gola e pietre; non c’è né fango né acqua.**

[Oriani prosegue] Nella mente dei quattro elementi9 e dei cinque skandha,10 non ci sono cavalli o scimmie. Nel­la mente di una sedia e di un hossu,11 non c’è né legno né bambù. Rias­sumendo: la nostra mente è Buddha, la purezza originaria è la nostra mente, e il Buddha è il Buddha. Ricordate comunque, che la vera mente-di-Buddha è distaccata anche da queste affermazioni.

[7] Il Maestro Kyōzan Ejaku (833-887), successore del Maestro Isan Reiyū. [Yang-shan Hui-chi]
[8] Il Maestro Isan Reiyū (771-853), successore del Maestro Hyakujō Ekai. Il suo titolo postumo è Daien Zenji. Noto anche come Daii. [Kuei-shan Ling-yu]

[9] I quattro elementi, dal sanscrito catvā mahābhūtāni, sono: terra (peso e leggerezza), acqua (coesione e fluidità), fuoco (caldo e freddo),  vento (impulso e movimento).

[10] I cinque skanda o aggregati sono: rūpa (il corpo-forma), vedanā (la sensa­zione), samjñā (la percezione, la nozione), samskarā (le impressioni risultanti, gli elementi della coscienza, lett. “I formati e i formanti”), e vijñāna (la coscienza individuale, la conoscenza discriminante).

[11] Il tradizionale piumino scacciamosche. Il bastone dei maestri, secondo Tollini.


[Tollini traduce] Come dicevano gli antichi: “La mente luminosa, pura, profonda che non è artefatta è i fiumi, le montagne, la grande terra e il sole, la luna le stelle e i pianeti”. 567 Allora è chiaro che (la mente) è i fiumi, le montagne, la grande terra e il sole, la luna le stelle e i pianeti. Tuttavia, riguardo a questa espressione, se va oltre viene a mancargli qualcosa, se torna indietro gli avanza qualcosa. 568 La mente che è i fiumi, le montagne e la grande terra non è altro che i fiumi, le montagne e la grande terra. 569

Inoltre, non vi sono onde, né mareggiate, non vi è vento né fumo. La mente del sole, della luna, delle stelle e dei pianeti, non è altro che il sole, la luna, le stelle e i pianeti. Non c’è nebbia e neppure foschia. 570 La mente della vita e della morte che va e viene non è altro che la mente della vita e della morte che va e viene. E non c’è né illusione né illuminazione. 571 Le recinzioni, muri, tegole e pietre non sono altro che recinzioni, muri, tegole e pietre. E non c’è né fango né acqua. La mente dei quattro elementi e dei cinque skandha non è altro che i quattro elementi e i cinque skandha. 572 Non ci sono cavalli né scimmie. 573 La mente della sedia e dell’hossu 574 non è altro che sedia e hossu****. E non ci sono bambù né alberi.

567 La citazione è presa dal vol. 10 del Zenrin ruiju.
568 Cioè: non c’è altro modo per esprimerla. Ogni altro modo per definirla è eccessivo o mancante. 569 Cioè: non è nient’altro che quello che è. Dôgen vuole far capire in modo concreto che la vera mente
è il tutto nelle sue manifestazioni più concrete.
570 Cioè: non ci sono forme illusorie o dubbie.
571 Nella dimensione della vera mente, l’illusione e l’illuminazione (così come nirvana e samsara) sono semplicemente due nomi privi di senso.
572 Vedi sopra nota n. 246.
573 I cavalli rappresentano la volontà indomabile e le scimmie l’intelletto infido.

Sottoscrivi
Notificami
guest


0 Commenti
Newest
Oldest Most Voted
Inline Feedbacks
Vedi tutti commenti
0
Vuoi commentare?x