Dōgen, Busshō: commento (3) di Jiso Forzani a Busshō 7 [busshō7.5]

Anche fra i nostri venerati precursori, ben pochi hanno compreso il principio della natura autentica.

Non ci sono studi o pratiche che ce lo possano far assimilare, men che meno quelli basati sull’idea di un perfezionamento individuale, di un cammino iniziatico esoterico, di una conoscenza di carattere intellettuale: solo il rapporto vissuto e vivente, da persona che ha direttamente incarnato quel principio, a persona che direttamente è vaso adatto per riceverlo. Quel principio è la vita stessa e il modo di viverla: non è uno strumento per procedere su un determinato cammino, come la corda e i ramponi per scalare una montagna, che te li devi procurare prima di iniziare la scalata; è nel momento in cui ridesti il cuore che procede sulla via che il cuore della via si ridesta. È quando la via è trovata che c’è il procedere nel solco della via. Prima c’è la conversione e allora si crede veramente. «La natura autentica certamente diviene assieme con il tuo divenire autentico». Qui è la fonte della speranza e della libertà.

La persona autentica manifesta la sua autentica natura. Non si tratta di qualcosa che avviene per intercessione, qualcosa che i santi possono fare al posto mio, che santo non sono. Si tratta di apprendere e mettere in atto che il tutto che vive è natura autentica ente – il tutto che vive è natura autentica niente». Le due espressioni non sono una la negazione dell’altra, così come la luna assente non nega la luna.

Se non ci caliamo completamente nella realtà del fatto che siamo nulla che viene dal nulla e ripassa dal nulla, la realtà del nostro essere non è compiuta. All’inizio spaventa l’espressione: la natura autentica è niente, così come un bambino che prende coscienza di esistere si spaventa nel rendersi conto che c’è la morte e che lo riguarda. Diventare adulti vuol dire procedere oltre la paura e sapere, con tutto se stesso, che il nulla di tutto ciò che è, è la condizione dell’esistere di tutto ciò che è. È la realtà che mi fa essere, è la realtà che mi fa libero: di qui passa tutta la mia vita. «L’essere di ogni cosa che è, non eredita forse la sua autenticità dal niente del niente di niente?!» Dobbiamo essere grati con chi ha avuto il coraggio di dare forma di parola a questa realtà, dicendo per la prima volta senza infingimenti: la natura autentica è niente. Qui che si scioglie la paura.

Fonte: Busshō. La natura autentica, di Eihei Doghen. A cura di Giuseppe Jiso Forzani. Edizioni EDB, Bologna, marzo 2000.

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