[G⮃] Chi desidera vedere la natura autentica, anzitutto deve togliere di mezzo lo spadroneggiare dell’io.
Fermiamoci a investigare qual è il significato fondamentale contenuto in questa affermazione e testimonianza. Nota che non è detto di non vedere; anzi il vedere stesso è proprio questo togliere di mezzo lo spadroneggiare dell’io.
Io non è un solo modo; spadroneggiare è altrettanto multiforme. Inoltre i modi di togliere di mezzo sono infiniti e disparati. Eppure, tutti sono vedere la natura autentica.
[H⮃] Diventa occhio che vede, diventa pupilla che scruta!
[Tollini traduce]
[G⮃] “Se voi volete vedere la natura-di-buddha dovete prima eliminare il vostro egoismo“. Dovete comprendere e affermare questo insegnamento senza trascurarlo. Non si tratta di non “vedere”, ma questo “vedere” è “eliminare il vostro egoismo”.236 L'”egoismo” non è uno solo, ma ve ne sono di vari tipi e i modi per eliminarlo sono molteplici. Tuttavia, essi sono tutti “vedere la natura-di-buddha”.
[H⮃] Bisogna abituarsi a vedere le cose con gli occhi.237
236 Waddell, N. e Abe M., op. cit., 1976, p. 94, e Mizuno, op. cit., p.102, rendono il carattere ken letteralmente con “vedere”. Nishijima, G.W. e Cross C., op. cit.,p. 16, invece leggono ken come “realization“. Io preferisco seguire Waddell e Abe perché mi sembra che in questo caso Dôgen riprenda la frase appena citata sopra che contiene il carattere in questione.
237 Cioè “abituarsi a vedere le cose così come sono” in modo naturale. Waddell, N. e Abe M., op. cit., 1976, p. 94, traducono “You must accustom yourself to your ordinary seeing”. Mizuno, op. cit., p. 102, rende con “pensate che sia come vedere normalmente le cose con gli occhi”.
[Carl Bielefeldt traduce]
[G⮃] Dovete discernere e affermare voi stessi il significato di fondo del suo detto: “Se volete vedere la Natura di Buddha, dovete prima liberarvi del vostro orgoglio arrogante”. Non è che manchi la vista, ma la visione di cui parlava si basa sul liberarsi del proprio orgoglio arrogante. L’arroganza di sé non è di un solo tipo e l’orgoglio assume molte forme. Anche i metodi per liberarsene saranno diversi e miriadi. Tuttavia, tutti questi metodi saranno “il proprio vedere la Natura di Buddha”.
[H⮃] Pertanto, è necessario imparare sia a guardare con gli occhi che a vedere con l’occhio.
[Nishijima-Cross traducono]
[G⮃] “Se vuoi realizzare la natura di Buddha, devi prima liberarti dell’orgoglio egoistico.” Dobbiamo intuire e affermare senza dubbio il significato di questo insegnamento. Non è che non ci sia realizzazione; la realizzazione consiste semplicemente nel liberarsi dell’orgoglio egoistico. L’egoismo non è di un solo tipo. Anche l’orgoglio ha molte varietà.
Methods of getting rid also may be of myriad diversity, but they are all realization of the Buddha-nature, which we should learn as realization70 through the eyeballs and seeing71 with the eyes (che dovremmo apprendere come realizzazione attraverso i bulbi oculari e vedere con gli occhi).
[H⮃] I metodi per liberarsi possono essere di una varietà infinita, ma sono tutti manifestazioni della natura di Buddha, che dovremmo apprendere come realizzazione attraverso l’osservazione consapevole e la capacità di “vedere”.
70 見 (KEN), lit. to see, or to meet.
71 This “seeing” represents another character, 覩 (TO), which can be used inter-changeably with 見 (KEN). But the question “Who can see it?” in the story includes this character, whereas Master N‡g‡rjuna’s words include the character 見 (KEN). So a dis-tinction may be drawn between 見 (KEN) which includes the whole attitude of the viewer, and 覩 (TO) which just means seeing.
[→uma]
[G⮃]
– Se vuoi manifestare la natura autentica devi liberarti della centralità di te, centralità che ha molti volti e declinazioni.
– “Il vedere stesso è proprio questo togliere di mezzo lo spadroneggiare dell’io”: vedere il problema è già superarlo.
– I metodi per liberarsi di questa centralità sono diversi, tutti cooperano al raggiungimento del fine e ognuno, mentre viene applicato – permettendo di vedere la propria centralità – consente già di accedere alla natura autentica. Perché? Perché nell’attimo che vedo la mia centralità, il mio esserci come soggetto, quella consapevolezza fa immediatamente cadere il velo che mi ottunde la natura autentica.
Vedere è disconnettere, è fare un balzo con la consapevolezza dal condizionato al non condizionato, dal divenire all’Essere, da me alla natura autentica.
Qualunque sia la modalità che mi permette di disconnettere, quando la applico la commutazione della consapevolezza azzera me e pone al centro la natura autentica. Certamente una identificazione può essere difficile da disconnettere e allora serviranno molte disconnessioni, non prima di aver analizzato il perché di una identificazione così tenace.
[H⮃] “Pertanto, è necessario imparare sia a guardare con gli occhi che a vedere con l’occhio”.
È necessario essere consapevoli dell’identificazione che pone al centro sé stessi, vedendosi dunque, essendo pienamente consapevoli del momento presente e di come stiamo interferendo e, disconnettendo in uno dei tanti modi possibili quella identificazione, sentire, vedere in autenticità, la natura autentica.
In altri termini: devi vedere/essere consapevole di cosa ti acceca per vedere/sentire il Reale. [/uma]
Fonte: Busshō. La natura autentica, di Eihei Doghen. A cura di Giuseppe Jiso Forzani. Edizioni EDB, Bologna, marzo 2000.
Fonte: Aldo Tollini
Fonte: Carl Bielefeldt
Fonte: Gudo Nishijima, Chodo Cross
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