Dōgen: “Principi dello zazen”, comparazione scritti 14 (zen20)

Fonte: capitolo “Documenti” (parte quattordicesima) del MANUALE DI MEDITAZIONE ZEN, di Carl Bielefeldt. Berkeley e Los Angeles: University of California Press, 1989. Pp. 259.
Con l’integrazione della traduzione del Fukanzazengi della Stella del mattino, di A. Tollini, di Nishijiama e Cross.

Confronto tra la versione Tenpuku (1233, ndr) del Fukan zazen gi (FKZZG [1]) con le seguenti:
A. CYCK: Ch’an-yüan ch’ing-kuei Tso-ch’an i di Tsung-tse (1103, ndr)
C. FKZZG (2): Koroku Fukan zazen gi (1243, ndr)
D. SBGZ: Shobo genzo zazen gi
E. BDH: Bendo ho, sezione “zazen ho”.

Corsivo (riportato qui dal curatore solo nei casi più rilevanti):
in FKZZG, passaggi non comuni a (1) e (2)
in altri testi, passaggi non comuni a FKZZG

Il grassetto è sempre del curatore e sta a indicare passaggi rilevanti o cambiamenti sostanziali: argomenti che verranno affrontati nei commenti che seguiranno.

Cyck
Amici nel Ch’an, rileggete questo testo ancora e ancora. Beneficiando gli altri così come noi stessi, raggiungiamo insieme l’illuminazione completa.

Fkzzg (1)
Studenti eminenti [del Dharma], a lungo abituati a brancolare alla ricerca dell’elefante, vi prego di non dubitare del vero drago.
Prendete prontamente la via giusta, che punta direttamente alla realtà; diventate rapidamente il vero uomo, completo di apprendimento e libero dall’azione. Allora vi conformerete alla regola di Po-chang (720–814, ndr) e ovunque trasmetterete le circostanze di Shao-lin. Non preoccupatevi dei venti che offendono l’orecchio né turbatevi per i suoni della lingua che sparla. Aprite direttamente il vostro tesoro interiore e usatelo come volete.

Fkzzg (2)
Studenti eminenti [del Dharma], a lungo abituati a brancolare alla ricerca dell’elefante, vi prego di non dubitare del vero drago.
Dedicatevi alla via che punta direttamente alla realtà; onorate l’uomo che è completo di apprendimento e libero dall’azione. Conformatevi al bodhi di tutti i Buddha; succedete al samadhi di tutti i Patriarchi. Se agirete così a lungo, diventerete così. Il vostro tesoro interiore si aprirà da sé e lo userete come volete.

[La Stella del mattino traduce] Questa è la mia preghiera: che coloro i quali compongono la nobile corrente dei praticanti, avendo a lungo imparato a tastoni attraverso imitazioni, non disdegnino ora il vero drago.
Avanza con energia nella via diritta e radicale, rispetta l’uomo che tronca l’affidarsi al sapere e annulla l’affidarsi all’agire, entra nella compagnia di coloro che vivono l’essenza della via, eredita la pace di coloro che hanno praticato prima di te. Se a lungo compi questo, certamente diventi questo. Lo scrigno dei tesori si apre da se stesso, e tu ricevi e usi a volontà.

[Pubblichiamo alcuni materiali relativi alla zen, alle sue origini e al suo sviluppo nella convinzione che molto si possa indagare non mossi da una intenzionalità speculativa e intellettuale, ma dall’esigenza di chiarire i cardini fondamentali del pensiero di Dōgen – e dello zen classico – quali, tra gli altri, l’equiparazione tra pratica e illuminazione o il senso stesso di pratica e tanto più quello di illuminazione. Cardini non secondari per la vita e l’esperienza di un contemplativo che a ogni istante del suo esistere si confronta con questi temi e dunque si interroga e propone la sua interrogazione.
Dopo la pubblicazione di alcuni materiali che preparino il terreno e illuminino su una complessità mai esaurita, affronterò questi temi:
1. La realtà che definiamo Essere, o natura autentica.
2. Cosa si intende per illuminazione nel Sentiero e l’irrealtà dell’illuminazione istantanea.
3. Cosa si intende per pratica e l’azzardato e relativo parallelo tra pratica e illuminazione.
4. La demitizzazione della nozione di pratica e di illuminazione e la reale tensione tra divenire ed Essere.
5. Formazione e contemplazione in una via spirituale nel XXI secolo. Qui la raccolta dei post]

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