Dōgen: “Principi dello zazen”, comparazione scritti 13 (zen19)

Fonte: capitolo “Documenti” (parte tredicesima) del MANUALE DI MEDITAZIONE ZEN, di Carl Bielefeldt. Berkeley e Los Angeles: University of California Press, 1989. Pp. 259.
Con l’integrazione della traduzione del Fukanzazengi della Stella del mattino, di A. Tollini, di Nishijiama e Cross.

Confronto tra la versione Tenpuku (1233, ndr) del Fukan zazen gi (FKZZG [1]) con le seguenti:
A. CYCK: Ch’an-yüan ch’ing-kuei Tso-ch’an i di Tsung-tse (1103, ndr)
C. FKZZG (2): Koroku Fukan zazen gi (1243, ndr)
D. SBGZ: Shobo genzo zazen gi
E. BDH: Bendo ho, sezione “zazen ho”.

Corsivo (riportato qui dal curatore solo nei casi più rilevanti):
in FKZZG, passaggi non comuni a (1) e (2)
in altri testi, passaggi non comuni a FKZZG

Il grassetto è sempre del curatore e sta a indicare passaggi rilevanti o cambiamenti sostanziali: argomenti che verranno affrontati nei commenti che seguiranno.

Cyck
Anche se uno si dedica alla pratica per tutta la vita, potrebbe non fare in tempo; come potrebbe allora uno che procrastina superare il karma? Perciò un antico disse: “Senza il potere del Samādhi, ti accuccerai docilmente alla porta della morte”. Chiudendo gli occhi, finirai la tua vita invano e, così come sei, andrai alla deriva [nel saṃsāra].

Fkzzg (1)
Perché abbandonare la tua stessa casa per vagare invano nelle polverose regioni di un’altra terra? Se fai un passo falso, perdi ciò che è proprio di fronte a te. Poiché hai già ottenuto la giusta congiunzione per un corpo umano, non passare i tuoi giorni invano (Ora che hai avuto la fortuna di nascere con un corpo umano, non sprecare la tua vita, ndr); quando si tiene sempre a mente la condotta appropriata della via del Buddha, chi può godere spensieratamente della scintilla di una pietra focaia? In verità, forma e sostanza sono come la rugiada sull’erba, e le fortune della vita come il lampo: in un istante si svuotano, in un momento si perdono.

Fkzzg (2)
Perché abbandonare il tuo posto nella tua stessa casa per vagare invano nelle polverose regioni di un’altra terra? Se fai un passo falso, perdi ciò che è proprio di fronte a te. Poiché hai già ottenuto l’essenza funzionante di un corpo umano, non passare i tuoi giorni invano (Ora che hai la fortuna di avere un corpo umano, non sprecare i tuoi giorni, ndr); quando ci si prende cura della funzione essenziale della via del Buddha, chi può godere spensieratamente della scintilla di una pietra focaia? In verità, forma e sostanza sono come la rugiada sull’erba, e le fortune della vita come il lampo: in un istante si svuotano, in un momento si perdono.

[La Stella del mattino traduce] Non disertare il posto che è dimora della tua pratica, e non girovagare altrove nel polveroso mondo. Se sbagli un passo, inciampi e devii dalla direzione che hai di fronte. Hai già il fulcro della via che è il corpo umano, non attraversare il tempo invano. Hai da preservare e applicare l’essenza della via di Buddha, chi vorrà godere in modo vano di scintille? Non solo, i fenomeni sono come la rugiada sull’erba, il corso della vita assomiglia a un lampo, all’improvviso è nulla, in un attimo, svanito.

[Pubblichiamo alcuni materiali relativi alla zen, alle sue origini e al suo sviluppo nella convinzione che molto si possa indagare non mossi da una intenzionalità speculativa e intellettuale, ma dall’esigenza di chiarire i cardini fondamentali del pensiero di Dōgen – e dello zen classico – quali, tra gli altri, l’equiparazione tra pratica e illuminazione o il senso stesso di pratica e tanto più quello di illuminazione. Cardini non secondari per la vita e l’esperienza di un contemplativo che a ogni istante del suo esistere si confronta con questi temi e dunque si interroga e propone la sua interrogazione.
Dopo la pubblicazione di alcuni materiali che preparino il terreno e illuminino su una complessità mai esaurita, affronterò questi temi:
1. La realtà che definiamo Essere, o natura autentica.
2. Cosa si intende per illuminazione nel Sentiero e l’irrealtà dell’illuminazione istantanea.
3. Cosa si intende per pratica e l’azzardato e relativo parallelo tra pratica e illuminazione.
4. La demitizzazione della nozione di pratica e di illuminazione e la reale tensione tra divenire ed Essere.
5. Formazione e contemplazione in una via spirituale nel XXI secolo. Qui la raccolta dei post]

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