Contemplazione: il karma, il pane quotidiano

Le scene di oggi hanno origine dalle comprensioni e dalla non comprensioni proprie del sentire di coscienza: il karma riguarda entrambe.

Certamente non siamo qui per celebrare il compreso ma, piuttosto per affrontare il non compreso il quale non ci piove addosso come un acquazzone, ma giunge secondo i criteri fissati dalla legge del karma.

Ecco che la mia vita, come quella di tutti coloro che mi accompagnano e che incontro, obbedisce a una legge fondamentale: ciò che non è compreso non permette alcuna fuga, si presenta per essere affrontato. Vale per ogni situazione e stagione della vita: il pane quotidiano è relativo al non compreso, a volte è pane morbido e tiepido, altre duro e raffermo.

Il contemplativo sa che la forma in cui si presenta è quella necessaria al suo sentire di quel momento; sa anche che l’impatto che provoca è quello sostenibile a sé. Con questo spirito vive il suo quotidiano e si dispone a ricevere le notizie e le scene che il processo di comprensione del suo sentire genera.

Non si stupisce, non reagisce con il rifiuto, sa che ogni giorno viene il pane necessario.

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Catia Belacchi

grazie

Natascia

“Sia fatta la Tua volontà, non la mia”.
Questo mi evocano le parole del post.

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