Voi uomini siete parte del tempo della vita, semplice presenza nei fatti che accadono, ma non lo riconoscete, perché siete identificati nella vostra mente. Sui fatti e sugli altri costruite concetti per imprimere il vostro marchio e per esserci come un ‘io’ disgiunto dall’unità dell’essere, sentendovi i protagonisti di ogni azione.
scomparire
La vita che scorre è tutto ciò che c’è [V19]
[…] La pratica del dubbio è un potente antidoto contro le costruzioni concettuali con le quali l’uomo si riconosce come ‘io’ e riconosce l’altro come diverso. Sottoposto al sorgere dei dubbi, inizialmente l’uomo riesce a rifondare una differente visione della vita, però poi, senza che se ne renda conto, inizia a perdere di importanza l’obiettivo di maturare.
Perduta l’illusione di essere un “io” si dissolve il concetto di Divino [V15]
Il Divino è l’inafferrabilità. L’unico possibile incontro con il Divino può cogliere l’uomo dentro il deserto interiore dove ci si riconosce effimeri nell’effimero. Quel Divino, di cui tanto vi raccontate, è parto della vostra mente, utile ad auto-giustificarvi finché ne sentite il bisogno.
Logiche alte e belle ma oramai inutili
Quello stato d’esistenza che precede il pensiero e il divenire è chiaro e stabile nella consapevolezza. Lì risiede la radice di quest’essere, quella è la sorgente di questa vita.