L’amore che attraversa l’umano

Potrei dire che l’umano è attraversato dall’amore di Dio ma, così dicendo, affermerei che umano e divino sono due entità separate e la prima beneficia dell’amore della seconda. Così non è.
L’amore che figurativamente attraversa l’umano è in realtà la consapevolezza dell’amore che lo costituisce e che l’umano avverte come processo, flusso, attraversamento.
L’amore che lo costituisce, che lo intesse: natura della sua natura. Inseparabile, indivisibile, mai divenuti due se non nel perdersi dell’umano, o nel non essersi ancora trovato.
Gli amanti cercano nella loro relazione quella indivisibilità e sperimentano l’illusione e l’impermanenza dell’amore umano ma, mentre sperimentano, comprendono anche che ciò che loro accade in realtà prefigura altro che va ben oltre le loro promesse, le loro effusioni, le loro fusioni.

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Accettare di stare in relazione

Dice Nicoletta nel commento al post Oltre la paura, il gioco“A lui pensa la vita”. Forse la vita pensa attraverso noi? Cioè voglio dire, noi forse siamo strumenti affinché la vita possa aiutare..
Certamente, siamo strumenti. In sé non esiste una vita che governa e preordina, esistono semmai leggi che indirizzano le vite in una direzione o in un’altra.
Non c’è un Assoluto che crea le vite, semmai ci sono le vite espressione dei molti gradi del sentire assoluto.
Ciascuna vita obbedisce allo scopo per cui una coscienza l’ha generata: la vita di quel figlio, di quel partner, la vita nostra hanno un’origine, una direzione, uno scopo e un’epilogo nel sentire di coscienza inscritti.

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