Pensiero e silenzio. Krishnamurti, P.Jayakar (4)

Brano tratto e liberamente tradotto dal testo Krishnamurti: A Biography, di Pupul Jayakar

“A metà febbraio tornai a trovarlo (Krishnamurti). Mi chiese se avessi notato qualcosa di diverso nel processo del mio pensiero. Dissi che mi sembrava di avere meno pensieri che in precedenza, come se la mia mente non fosse più irrequieta come al solito.

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L’azione senza pensiero: aderire al ciò che è

Autore: Soggetto, La via della Conoscenza (11)
Se l’uomo arriva al punto nel quale abdica alla mente, ciò che egli esprime è un’azione senza pensiero. Ma l’azione senza pensiero entra in contraddizione con tutta la vostra struttura logica, perché per voi ogni azione è segnata almeno dall’emozione e più spesso dal pensiero che si nasconde dietro l’emozione

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La resistenza dell’identità al nuovo

Da Francesca: “A volte, mi sembra, si ha paura che il “distacco” corrisponda ad una assenza di coinvolgimento. Forse perché l’idea di coinvolgimento che abbiamo è rivolta ad alimentare l’emotività nella quale ci identifichiamo?”
E’ così. La mente/identità, basandosi sugli strumenti interpretativi di cui dispone, considera vita soddisfacente e gratificante quella che contiene un certo tasso di cognizione, di emozione, di sensazione, di azione.

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L’incomunicabile, la parola che sorge dal silenzio

Scrivere, parlare, vivere è portare a rappresentazione il proprio sentire, quel che si è compreso e quel che è ancora da comprendere.
Ogni volta che prendo un foglio per annotarmi delle idee mi rendo conto che inizia un processo di svelamento attraverso il mezzo delle parole, le quali, mentre si articolano, mostrano il loro limite ma anche la loro grande potenzialità.

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