Sperimentare il non compreso alla luce del compreso

Chi ci guida, chi è il nostro riferimento quando ci inoltriamo nel vasto mare del non compreso?
Il compreso che è in noi, ovvero il sentire di coscienza acquisito attraverso l’esperienza di innumerevoli esistenze, e l’azione dei corpi superiori e della vibrazione prima che orientano la coscienza là dove essa non ha dati e navigherebbe altrimenti al buio.
Il compreso di chi ci sta a fianco, ci accompagna; di chi ci incontra e dice quella parola, offre quella testimonianza che avvertiamo come un segno per noi.

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Luce del mondo, comprensioni, importanza/irrilevanza di sé

Matteo 5,14-16 : Voi siete la luce del mondo. Una città posta sopra un monte non può rimanere nascosta, e non si accende una lampada per metterla sotto un recipiente; anzi la si mette sul candeliere ed essa fa luce a tutti quelli che sono in casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli. (Traduzione Nuova riveduta)
Chi accende la lampada e cosa essa è?
Chi la mette sotto un recipiente e chi su di un candeliere?
Chi fa risplendere la propria luce davanti al prossimo?

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Il sale della terra è la conoscenza di sé

Matteo 5,13: Voi siete il sale della terra; ma, se il sale diventa insipido, con che lo si salerà? Non è più buono a nulla se non a essere gettato via e calpestato dagli uomini. (Traduzione Nuova riveduta)

“Siete il sale della terra”, per come le cose si sono messe alla fine del cammino terreno del Maestro e nel corso di questo, quando l’ottusità dei discepoli si mostrava nella sua evidenza, non sembra che il sale fosse di grande qualità.
Perché allora questa espressione?
È naturale tutte le volte che si incontra qualcuno che rivolge lo sguardo all’interiore, alla conoscenza di sé: non è la qualità della persona il sale, ma il volgere lo sguardo,

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