Lo specchio interiore, il giusto e il vero

Vi racconto un’esperienza accaduta ad una persona che frequenta questo Sentiero.
Questa persona va in un ipermercato per comperare dei libri che le interessano e che sono particolarmente scontati. Trova i libri, va alla cassa automatica, paga e si avvia verso l’uscita. Strada facendo riflette sulla cifra complessiva spesa e si avvede che è troppo bassa: controlla lo scontrino e scopre che risultano pagati due libri mentre essa ne ha presi tre, uno dunque non è stato pagato.
Per un attimo la persona è attraversata dal dubbio: può uscire e far finta di niente, non ci sono ulteriori controlli; o può tornare indietro e sistemare la cosa.
Il dubbio svanisce, la persona torna indietro e paga il libro non registrato precedentemente.

continua..

La stabilità interiore è il frutto della pratica meditativa quotidiana

Se il muratore costruisce male le fondamenta, la casa sarà instabile: ciascuno di noi, ogni giorno, getta le basi della stabilità di domani e lo fa scegliendo cosa coltivare e cosa lasciare andare, di cosa nutrirsi e da cosa stare alla larga.
Ogni giorno coltiviamo pensieri, emozioni ed azioni e tutto questo permette di esprimere il compreso, di confrontarci con il non compreso e getta le basi dei passi futuri, di quello che faremo e saremo domani.
Il cammino della conoscenza, della consapevolezza e della comprensione a volte ci conduce in angoli angusti del nostro essere, su sentieri accidentati e qualche volta pericolosi: non potendo evitare di affrontare le sfide del non compreso, come possiamo operare per mantenerci lucidi, equilibrati il più possibile, consapevoli dei processi nei quali siamo immersi?

continua..

Appunti sull’illusione del monaco

Tratteggio di seguito alcune considerazioni stimolate dalla lettura del libro: Il cammino del monaco, Edizioni Qiqajon, Comunità di Bose: sono solo appunti e come tali vanno considerati.
1- L’illusione di poter dedicare l’esistenza a Dio, l’amato. L’esistenza è già di Dio, chi la dedica a chi?
Il monaco dedica la propria vita all’incontro con Dio ma, bisogna precisare, l’artefice dell’incontro non è il monaco, è Dio: quello del monaco è un movimento di apertura, di svelamento, di accoglienza, di resa non di conquista.
Dio non si possiede, si è da Lui posseduti; non lo si raggiunge, si è raggiunti; non lo si conosce, si è conosciuti.

continua..

La pretesa della propria unicità

[…] “In quei momenti, in quei rari, rarissimi momenti,
io riesco per un attimo a trovare veramente in me il senso dell’umiltà:
allorché mi sento sperduto, piccola goccia di colore anonima
– ma non per questo meno importante – sulla grande tela che Tu,
con infinita pazienza, costanza e bontà hai creato.” Fonte
Ricorrono due espressioni:
– il senso dell’umiltà;
– l’importanza pur nell’irrilevanza.

continua..