“Tu creatura, chi sei?
Tu sei ciò che dai agli altri
Tu sei la compassione che sai donare a chi sta soffrendo.
Tu sei la dolcezza che trasmetti a chi è amareggiato
Tu sei il sorriso che porgi a chi è infelice
Tu sei tutto quello che di te agli altri arriva
Tu sei
Tu, da solo, non sei nulla, creatura
Tu sei
Contemplazione
La nostra esperienza della vita, di noi, dell’altro. Sguardi senza osservatore.
Permanere nella radice di sé: l’eremo interiore
La vita nell’eremo con i suoi modi, i suoi tempi, i suoi silenzi è la conseguenza di una scelta: permanere nella radice di sé.
Quella scelta è stata compiuta molto tempo fa e non è fondata sulla volontà, ma sul piegarsi ad un’esigenza esistenziale.
Un’esistenza intera chiedeva tempo, ritmo, silenzio, lontananza dalle menti e dalle emozioni, abbandono al semplice processo del vivere così come si srotola nella routine dei giorni.
Solo chi vive qui può comprendere l’incolmabile lontananza dal mondo e la simultanea vicinanza con tutti gli esseri imposta dalla compassione.
Ciò che ha valore nella conoscenza mistica
Stabiliamo il valore delle cose, delle persone, dei processi a partire dalla centralità dei nostri bisogni: ha valore ciò che interagisce creativamente con un nostro bisogno, possibilmente contribuendo a soddisfarlo.
In una evoluzione di questa visione, ha valore ciò che non riguarda me, ma noi: al soggetto singolare si sostituisce quello plurale ma la sostanza non cambia, c’è ancora qualcosa, o qualcuno che è centrale.
Nella visione più avanzata, quel noi diviene l’umanità intera, il pianeta e i suoi equilibri: la visione abbraccia tutti gli esseri e tutti i processi ma, anche qui, c’è ancora un centro, ampio quanto si vuole, ma un centro.