Invece non c’è l’osservare adducendo categorie del conoscere come chi vive nelle passioni o chi è libero dalle passioni o chi possiede il risveglio originario o chi è all’inizio del risveglio o chi è privo di risveglio o che ha raggiunto il vero risveglio: allora non c’è più l’osservare.
Approfondimenti
Cosa si deve intendere per «vita» [CF77-Fr21]
Da: Il libro di François, Cerchio Firenze 77. Certo la «vita» comunemente intesa, dalla nascita alla morte, non c’è. Tornava bene quel concetto di «vita» quando di una pianta si vedeva il seme piccolino, che poi, gettato nella terra, germogliava, diventava una pianta che cresceva rigogliosa e poi, dopo un certo periodo, appassiva fino a morire.
Dogen, Busshō: il corpo a corpo del contemplante 4 [busshō4]
[Traduzione Forzani-Mazzocchi] Budda dice: «Aspirare a conoscere la vera forma della natura autentica, in verità è osservare la relazione del tempo reale. Quando il tempo viene, la natura autentica si fa presente»[1].
La variante non vissuta da chi è creata? [CF77-Fr20]
Da: Il libro di François, Cerchio Firenze 77. Se si guarda la questione delle varianti dalla parte del divenire si cade in questa domanda: «Se viene percepita una sola variante, le altre cosa ci stanno a fare?».
Dogen, Busshō: commento di Jiso Forzani a Busshō 3 [busshō3.2]
[→uma] Gli interventi successivi del curatore non intendono commentare o integrare quanto affermato da J.F.: sono inserti che sorgono dai temi proposti ed esprimono la visione e la tensione che attraversa il curatore e, immagino, ogni monaco del Sentiero. Se le parole di Jiso sono il suono della campana, le nostre sono il suo riverbero in noi: una situazione contemplativa, dunque. [/uma]
Interrogativi sulle varianti non vissute [CF77-Fr19]
Da: Il libro di François, Cerchio Firenze 77. Nell’eterno presente devono esistere le due versioni. Ricordate la storia del soldato che può scegliere di uccidere o di non uccidere? E questo andrebbe ancora bene.