Un altro pezzo di me è morto stanotte.
Nulla di vero è di quel che abbiamo,
brevi sono gli anni,
Maria Teresa Stillo
Inverno
Sai di essere nulla
Davanti agli occhi pianure di sabbia,
le fondamenta del tuo quotidiano
sono piccole cose;
Zazen, all’alba
Mi fermo qui;
un muro chiaro
con carta da parati
in un angolo di casa.
Meraviglia dell’ordinario
Appoggio la schiena sul tronco di un albero
in un mezzogiorno assolato,
è un melo cotogno radicato da anni.
Sarà nato da un nocciolo?
Presente, ma non importante
Cosi come è stato dopo il ritorno dalla Lunigiana, allo stesso modo, ma in maniera molto più forte, si presenta ora il dopo-Sestino.
C’è come la costante percezione del non esserci mai stata. Come un sogno fatto, dove al risveglio tutto viene cancellato e non rimane più nulla.
Con me nei nuovi passi del mattino
Con me nei nuovi passi del mattino.
Ascoltando la pioggia
domando al silenzio
quale sia la tua volontà del momento.
Resta qui
Resta qui,
non lasciare andare la mia mano,
fammi compagnia se ne ha voglia.
Lo specchio rotto
Davanti allo specchio
ho estratto la lingua
per fare una boccaccia
all’insopportabile volto,
appesantito dalla tristezza,
che mi portavo addosso.
Senza fare domande
Ad ogni alba
appoggio su di te lo sguardo,
mi lascio andare in totale abbandono
e ti abbraccio in silenzio,
che sia vero o meno che tu mi veda
non conta.