Appena oltre la consapevolezza ordinaria c’è una strato di fiducia/gioia che è simile a una sorgente impetuosa che scorre appena sotto a una fragile coltre di arenaria.
Affiora senza una causa apparente in diversi momenti della giornata ed è essenzialmente fiducia, immensa fiducia che produce nei corpi una gioia incontenibile.
È di breve durata perché è evidente che nessuno dei corpi potrebbe reggere quell’impatto, ma è limpida, chiara, inequivocabile e sembra dire: non temere!
Osservando attentamente anche i momenti di consapevolezza routinari, quella fiducia c’è sempre appena sotto il velo delle preoccupazioni o delle ansie: contemplando quei momenti, si vede come la superficie astrale e mentale non abbia consistenza, la realtà e la verità sono appena più in profondità.
La consapevolezza di questo stato delle cose, di questa pienezza che c’è sempre e a prescindere, relativizza ogni turbamento.
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C’è fiducia e affidamento anche quando si riaffaccia l’identità, ma non è accompagnata da quella gioia che sorge spontanea dal Sentire.
Consapevolezza che sta prendendo forma, grazie.
È così.