Un piccolo mondo insignificante

Di cosa è fatto questo piccolo mondo? E’ esattamente il mondo di prima, quel mondo che mai vediamo veramente, quel piccolo mondo fatto di cose che consideriamo normalmente insignificanti. La tovaglia sul tavolo, le molliche di pane, l’odore dell’aglio, un’ombra sul muro, la parola di un interlocutore, un desiderio che improvvisamente sorge, un pensiero che attraversa la mente come una nube in un cielo d’estate.
Il mondo non è cambiato, sono cambiati gli occhi dell’osservatore che si è aperto ad una consapevolezza nuova: sono occhi che hanno smesso di giudicare, di avere aspettative, di lamentarsi. Sono gli occhi di chi ha imparato a stare lì, in quel piccolo fatto che accade adesso, sapendo che la vita è quello che accade ora, solo questa è vita, il resto è racconto della mente.
La vita accade solo nel presente; il passato e il futuro sono il regno della mente e lì non trovi la vita. Nell’adesso accadono piccole cose, veramente piccole: se la persona ha coltivato un abbandono, un’accoglienza, un distacco, quelle piccole cose assumono una pregnanza particolare, una pienezza mai prima sperimentata.
Quando la persona si libera dei suoi meccanismi mentali allora sorge la realtà, che non ha nulla di straordinario ma, nella sua ordinarietà, porta con sé una meraviglia e uno stupore che colmano una vita.
La realtà si manifesta quando la persona si placa, quando nella mente si crea uno spazio: allora sorge l’esperienza del contemplare il pensiero, l’emozione e l’azione che vengono colti e vissuti come “presente assoluto”.
La meditazione è quello sguardo profondo; la contemplazione quell’essere sguardo dove solo lo sguardo esiste, non colui che osserva.
La persona che ha imparato a non fuggire, che è passata attraverso la conoscenza e la consapevolezza di sé, può giungere a questa esperienza di un presente privo di condizionamento ed assolutamente nuovo nella sua ordinarietà.

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