L’importanza del processo, non della forma

Tutto ciò che accade nel tempo e nello spazio, nel divenire, assume una forma, di qualunque materia essa sia.
Ogni forma è il simbolo visibile di un processo.
Ogni processo conduce da ego ad amore.
Nel divenire, ogni fatto/forma accade nel presente e svela comprensioni e non comprensioni.
La persona della via interiore e spirituale è quella che non si ferma alla forma esteriore, ma di essa coglie il simbolo, il processo che indica.
Un segno di abbondanza o di privazione; di incoraggiamento o di avvilimento; di condivisione o di isolamento vengono letti come stadi di un processo, come stimoli a proseguire o a correggere, come aspetti del procedere del sentire, dei suoi tentativi e della sua raccolta dati.
Quando ci si ferma all’aspetto esteriore della forma, che sia esso gratificante o frustrante, non si coglie la sostanza ma la sola fugace e illusoria apparizione di essa, che magari ci appaga momentaneamente, ma non è in grado di conferirci senso.
Quando affiora l’esperienza del senso? Quando si lega il fatto/forma/simbolo al processo: allora è come osservare da in cima al monte la vita che nella valle si svolge, molte cose divengono chiare proprio perché si è lontani dall’identificazione con la superficie/dettaglio del fatto.
Noi coltiviamo la più profonda consapevolezza dei fatti, conoscendo l’inconsistenza del loro apparire e la sostanza esistenziale che portano con sé.
Allora, ogni fatto è di infinita profondità, portatore di senso e di pienezza esistenziale perché mai è solo quell’apparire, ma è il sentire che lo genera e verso cui, eventualmente, tende.
Infinita è la profondità del sentire.


Se hai domande sulla vita, o sulla via, qui puoi porle.
Newsletter “Il Sentiero del mese”  |  Novità dal Sentiero contemplativo, community
Ricevi una notifica quando esce un nuovo post. Inserisci la tua mail:

 

 

Print Friendly, PDF & Email

3 commenti su “L’importanza del processo, non della forma”

Lascia un commento