Non ho trovato nessuno che potesse ferirsi

L’altro giorno ho ricevuto uno scambio via mail che non avrei dovuto ricevere,
artefice principale la mia compagna professionale di cammino degli anni passati.
Non riuscivo a capire il senso delle parole che venivano scambiate,
ero ottusa, non trovavo il nesso fra le parole… tanto era assente l’identificazione.
Quando ho ricostruito il senso del messaggio
non ho trovato nessuno che potesse ferirsi o sentirsi vittima
e ho sorriso.
Stanno svanendo le fantasie identitarie più radicate.
Quelle che ho voluto allontanare da me con la preghiera fin da bambina,
quelle che ho respinto con forza quando ne sono stata più consapevole,
quelle con le quali ho accettato controvoglia di coabitare da giovane,
quelle che mi hanno fatto tenerezza da grande.
Come una bolla di sapone che si dissolve.
Come neve che cambia stato e si avvia verso il mare.
Pof!
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