Una riflessione sulla funzione dei gruppi di approfondimento

ho trovato nuovi alfabeti nel percorso che stiamo facendo assieme.
qui con voi, nel tarlo, gli alfabeti penetrano nelle ossa.

mi ha telefonato una persona che voleva parlarmi oggi pomeriggio.
è in difficoltà.
sta attraversando quello che noi qui chiamiamo deserto.
è un deserto molto impegnativo quello che sta attraversando.

avevo tempo, è piovuto, la terra ora è tutto bagnata.
mi sono disposto ad ascoltarla.
due ore al telefono con il vivavoce.

come avrei fatto a comunicare senza gli alfabeti?
ho visto in questo colloquio la loro importanza.
avevo un fraintendimento: l’aver ritenuto che il mondo del sentire
fosse l’unico degno di attenzione.
e invece quanto altrettanto importante è un corpo mentale
sufficientemente strutturato per il dialogo.

mi sembra che in questi anni di percorso la mia coscienza abbia fatto
esperienze e ora qui nel tarlo, nel lavoro che stiamo facendo assieme,
ci sia la possibilità di acquisire gli alfabeti per passare queste
esperienze.
da qui l’impegno nella lettura di certi libri.

e lo stimolo ad acquisire gli alfabeti ha una suo proprio carburante.
e questo carburante ha un proprio nome ed è il mettersi al servizio.
e credo che il tarlo stia andando proprio in questa direzione.
lo vedo sempre più tra noi, quelli che sono già partiti in questa direzione.
quelli che lo stanno facendo.

e il mettersi al servizio è proprio un carburante.
tante sono state le situazioni in cui mi sono trovato a gioire della
vita, a volte a mangiarmela a morsi.
ma ogni volta che la sazietà arrivava, arrivava anche la domanda ‘come
posso passare tutto questo? come posso veicolare questa gratuità?’

qui nel tarlo sto trovando il carburante per tutto questo.

 

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4 commenti su “Una riflessione sulla funzione dei gruppi di approfondimento”

  1. Grazie Alessandro, una volta 🙂 si diceva “come scrivi bene”. I nuovi alfabeti per me sono uno strumento potente per stare e incontrare l’altro, per mettersi al servizio, ogni minuto.

    Rispondi
  2. Grazie Alessandro.
    Mettersi al servizio…offrirsi affidarsi come possiamo e riusciamo. Sì, gli alfabeti si ampliano, si arricchiscono di sfumature, l’orizzonte si apre, ed in tutto questo è prezioso percepire che siamo insieme e non solo soli

    Rispondi

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