L’evolvere dell’interpretazione

Vittima, carnefice; dolore, gratificazione; senso, non senso: in una certa stagione della nostra vita tutto dipende da come interpretiamo gli eventi.
La via spirituale è un lungo, lento processo in cui si allena la mente a coltivare molteplici punti di vista, dandole strumenti sempre più sofisticati per poter interpretare le scene prodotte dal sentire in continua trasformazione.
Così facendo, nel tempo e attraverso le esperienze, la mente/identità diviene uno strumento docile e alla fine funzionale a disposizione della coscienza.
Osservando attentamente si noterà che all’inizio del processo l’interpretazione ha un ruolo centrale, ma più la comprensione si allarga, più  diviene secondaria: in principio, su ogni cosa abbiamo da dire la nostra, mentre in seguito sempre più spesso tacciamo. Tra il protagonismo e il tacere ci sono stati molti passaggi intermedi che ci hanno condotti a vedere la realtà in modo più creativo, da più punti di vista, fino ad indurci a non etichettarla più, a prendere atto che semplicemente accade.
All’inizio eravamo sempre vittime; poi abbiamo compreso che potevamo imparare da ogni situazione; infine ci risulta evidente che ogni cosa è semplicemente se stessa e va accolta così come è, senza commento, senza interpretazione.
Testimonianza del reale.

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